Nome attuale: Ex Arrigoni
Nome originale: CIA (Consorzio Industrie Agrarie) poi Arrigoni
Città: Cesena
Frazione: ambito urbano
Indirizzo: edifici su piazza Aldo Moro e piazzale Karl Marx
Anno di realizzazione: 1920 – 1922, ampliamenti successivi
Progettista:
Committente: CIA Consorzio Industrie Agrarie – Azienda Arrigoni
Stile architettonico: architettura industriale
Interno visitabile: compatibilmente all’uso scolastico (Liceo scientifico). Parte dell’edificio compreso fra piazza Aldo Moro e piazzale Karl Marx non visitabile
Note: l’ex Arrigoni è inserita in un itinerario dedicato in questa guida
al suo interno maturò un sentito spirito antifascista
molti operai aderirono alla Resistenza
La società “Arrigoni”, una delle più importanti industrie alimentari italiane del Novecento, nacque a Isola d’Istria nel 1855 da un’idea di Gaspare Arrigoni. La sua sede venne trasferita a Trieste e in seguito numerosi opifici furono realizzati nel territorio italiano. Sulla “Guida all’Autarchia” del 1940/41, edita dal Circolo della Stampa di Milano, l’azienda viene così descritta: Conserve alimentari Arrigoni -Trieste. Stabilimenti: Cesena, Isola d’Istria, Sesto Fiorentino, Lussinpiccolo, Unie, Fasana, Umago, Grado, Cattolica. – Antipasti, estratti di carne e dadi per brodo – Marmellate e frutta sciroppata – Ortaggi evaporati – Pesci conservati – Concentrati e salsine di pomodoro. (Esportazione in 84 Paesi di tutto il mondo). La sua attività in Cesena fu avviata grazie all’acquisizione del CIA, il “Consorzio Industrie Agrarie” che navigava in brutte acque.
Il CIA inaugurò il primo stabilimento nel 1921 avviando le lavorazioni con un impianto di essicazione della frutta, degli erbaggi, di piante aromatiche e medicinali. Nel 1922-23 vennero aggiunti nuovi impianti di lavorazione del fresco, lo scatolificio, la litografia su latta, la segheria per gli imballaggi e la distilleria. Nel 1927 Giorgio Sanguinetti, che dirigeva la società “Arrigoni” di Trieste, acquistò il CIA che aveva subito una forte crisi finanziaria.
Nel maggio del 1930 giunse a Cesena “l’Autotreno della propaganda Arrigoni”, un’innovazione nel campo della promozione commerciale. Era nato, come racconta la stampa del periodo, per intraprendere un giro che porti alla valorizzazione dei nostri dei nostri magnifici prodotti dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Industria. Nella piazza centrale, allora Vittorio Emanuele, l’autotreno proiettò interessanti pellicole Luce distribuite in tre grandi schermi. La piazza era letteralmente affollata. L’esperimento pubblicitario aveva dato i frutti sperati.
Negli anni Trenta sotto la guida di Sanguinetti l’ “Arrigoni” diventò la fabbrica alimentare più importante del circondario arrivando a contare circa 5000 addetti nel 1943.
L’ “Arrigoni” non fu importante solo dal punto di vista economico ma anche sotto l’aspetto politico. Fu, infatti una fucina di antifascismo. Diversi furono gli scioperi al suo interno nel ’43 e nel ’44. Molti operai aderirono alla Resistenza e molti prodotti dello stabilimento andarono a sfamare le brigate partigiane. La famiglia Sanguinetti, di origine ebrea, fu vittima delle persecuzioni. Bruno Sanguinetti, figlio di Giorgio, fu attivo nella Resistenza.
Contributo audio “Pagine della Memoria”
Arrigoni la fabbrica antifascista
Tra il 1964 e il 1967 la fabbrica venne trasferita nel nuovo stabilimento di Pievesestina e in quel periodo prese avvio il ripensamento dell’intera superficie con importanti demolizioni. Dell’ex fiorente industria, realizzata per chiari motivi nelle vicinanze della stazione ferroviaria, oggi rimangono solo la ciminiera e alcuni edifici adibiti a istituti scolastici e universitari. Il sito è attualmente oggetto di nuova progettazione.