Nome attuale: Grand Hotel Cervia
Nome originale: Grand Hotel
Città: Cervia
Frazione: ambito urbano
Indirizzo: lungomare Grazia Deledda n.9
Anno di realizzazione: 1931
Progettista: ing. Mario Consolaro, costruttore Coop. Muratori Cervia
Committenza: Mario Consolaro (proprietario)
Stile architettonico: Eclettismo, con richiami al Liberty e allo stile Classico
Interno visitabile: No
Note: la facciata si distingue dal particolare colore rosa che ha reso la struttura unica nel suo genere
splendidi i terrazzini delle stanze e l’ampia terrazza che si affaccia sul mare
la fontana sulla strada, opera dello scultore Giuseppe Casalini (1886-1957), era un tempo parte del giardino dell’hotel
Dopo un’antica storia legata alla produzione del sale e alla pesca in Adriatico, nel XX secolo Cervia si affacciò all’industria del turismo. La costruzione di una struttura ricettiva di alto livello fu promossa dal podestà Giuseppe Malferrari che giunse ad un accordo con l’ingegnere Mario Consolaro a cui venne ceduto il terreno di proprietà del Comune. L’inaugurazione del “Grand Hotel” avvenne il 15 Giugno 1931. L’immobile contava 60 camere con 100 letti, 8 bagni comuni, acqua corrente fredda in tutte le camere, calda parzialmente. Negli anni immediatamente successivi furono realizzati alcuni ampliamenti con l’aggiunta della terrazza sul mare (1932) e di un blocco per le autorimesse (1938) poi demolite. Il giardino antistante, decorato con la fontana dello scultore Giuseppe Casalini (1886-1957), fu trasformato in piazzale con la costruzione del lungomare nel 1937. Le vicende patrimoniali del complesso alberghiero furono particolarmente complesse sia per le circostanze del fallimento di Consolaro (1934) sia perché parte delle strutture vennero costruite su area demaniale.
Nel corso della Seconda guerra mondiale il “Grand Hotel”, per la sua posizione in prima linea sul mare, venne inserito dalle forze armate tedesche tra gli edifici da demolire nell’ambito della costruzione delle opere di difesa costiera della Linea Galla Placidia di cui Cervia conserva interessanti strutture come i “Denti di Drago“ e i Bunker. Fu invece salvato e divenne la sede del comando tedesco. Dopo l’ottobre 1944 venne requisito dall’esercito Alleato. Nel dopoguerra l’albergo riprese l’attività ma una serie di gestioni sfortunate portò alla chiusura dell’attività alla fine degli anni ’60. Nei primi anni ’70, per lo stato di degrado e abbandono, venne interdetto l’accesso all’edificio che fu dichiarato pericolante anche a causa di un incendio. Nel 1986 iniziò una nuova avventura imprenditoriale che portò a una nuova stagione di fasti per il “Grand Hotel”, una storia che si è conclusa (per ora) nel 2012. Attualmente è chiuso.
L’edificio è un’originale struttura che mescola l’Eclettismo, il gusto liberty e il classicismo alla praticità di un neonato albergo di lusso di grandi dimensioni. La facciata si distingue per il colore rosa che ha reso l’immobile unico e riconoscibile. Splendidi i terrazzini delle stanze e l’ampia terrazza che si affaccia sul mare.