Colonia Mantovana

Nome attuale: Parcheggio Mantova
Nome originale: Casa al mare del fascio Mantovano, poi Colonia Mantovana

Città: Cervia
Frazione: Milano Marittima
Indirizzo: viale 2 Giugno, angolo via Forlì

Anno di realizzazione: 1933
Progettista: ingegner Gino Norsa; archietteo Piero Portaluppi
Committenza: Federazione dei fasci della Provincia di Mantova
Stile architettonico: Razionalista

Interno visitabile: non più esistente
Note: edificio demolito negli anni ’70
la Colonia Mantovana è inserita in un itinerario dedicato in questa guida

Il fronte stradale della colonia Mantovana in una cartolina degli anni ’30.

La “Colonia Mantovana”, già “Casa al mare del Fascio Mantovano”, non esiste più. Al suo posto oggi troviamo un parcheggio con un nome che vuole ricordare la storia del luogo e l’interessante edificio razionalista demolito. E’ il parcheggio Mantova posizionato tra il lungomare Due Giugno e il viale Forlì. I progettisti sono l’ingegner Gino Norsa e il famoso architetto milanese Piero Portaluppi creatore con altri della Casa del Fascio di via San sepolcro e dell’ “Arengario” di Milano. Sua è la straordinaria villa Necchi Campiglio.

Tavola di progetto della Colonia Mantovana di Milano Marittima. Prospettiva.

L’edificio fu costruito in pochi mesi su un lotto di 5200 mq tra il lungomare e la spiaggia a cui accedeva direttamente. Fu inaugurato con una cerimonia ufficiale il 21 agosto 1933 alla presenza di Achille Starace, segretario del partito Fascista. Nel 1940 la colonia ospitò un gruppo di bambini figli di italiani residenti in Libia, mentre tra il 1940 e il 1943 fu utilizzata come ospedale militare per l’Esercito italiano. La sua denominazione era: “Ospedale Militare Territoriale Colonia Mantovana – Cervia”. Nel 1944 fu occupata dai militari tedeschi e con il passaggio del fronte i suoi edifici subirono ingenti danni. Nel dopoguerra fu rimessa in funzione per alcuni anni grazie alla gestione dell’ente Gioventù italiana (erede della GIL Gioventù italiana del littorio) per essere poi acquisita al patrimonio del Comune di Cervia alla fine degli anni ’60. Il grande complesso fu demolito per inagibilità strutturale negli anni ’70.

Il fronte verso il mare della colonia Mantovana di Milano Marittima. Cartolina anni ’30.

La colonia era costituita da tre blocchi di altezza diversa. I laterali, con seminterrato e due piani, erano allungati verso il mare e formavano le ali ad un edificio centrale che invece era prominente verso il viale. Quest’ultimo presentava un seminterrato e tre piani superiori. Le due ali erano destinate all’alloggio separato dei maschi e delle femmine mentre il blocco centrale, oltre ad essere destinato all’accesso principale alla struttura, era attrezzato per i servizi comuni, amministrativi, sanitari e per l’alloggio del personale. I collegamenti dei blocchi ospitavano i refettori mentre due torri scalari in cotto, di servizio agli alloggi, affiancavano la parte centrale raggiungendone la medesima altezza. La facciata si presentava quindi molto articolata mentre la decorazione, affidata all’alternanza di fasce e aree con mattoni a vista ad altre ad intonaco, rompevano l’uniformità del rivestimento. Lo stabile, con un fronte di 77 metri e una profondità di quasi 50, era stato pensato per l’accoglienza contemporanea di 450 bambini con circa un centinaio di persone di servizio.

Affianco alla colonia “Mantovana” era presente la colonia “Val Camonica”. Il disegno stilistico era molto diverso così come il numero dei bambini che poteva accogliere. Anche la colonia “Val Camonica” fu demolita. Al suo posto furono edificati piccoli edifici e villette destinati alla stagione estiva. Sul lato opposto della strada è invece ancora presente il “Centro climatico marino dei Padri Camilliani”: l’ultima colonia di Milano Marittima ad essere chiusa.

La colonia “Val Camonica” sorgeva affianco alla “Mantovana”. Entrambe sono state demolite.