Cafioc

Nome attuale : Stabilimento ex Cafioc
Nome originale: Cafioc (Casa del Fiocco di Canapa)

Città: Tresigallo (FE)
Indirizzo: via del Mare 50

Anno di realizzazione: 1935
Progettista: ing. Carlo Frighi su idea di Edmondo Rossoni
Committenza: Cafioc
Stile architettonico: Razionalista

Interno visitabile: si
Note: edificio rappresentativo ma esteticamente compromesso
CAFIOC è inserita in un itinerario dedicato in questa guida

Immagine da sostituire Il fronte della Cafioc come si presenta oggi

L’Italia vanta un’antica tradizione nell’uso della Canapa per fini tessili, per la realizzazione di corde e per la produzione di carta. Il prodotto nazionale superò per quantità e qualità quello di altre nazioni europee e divenne importantissimo nell’economia italiana. L’Emilia Romagna fu una regione fondamentale nella produzione della Canapa tessile e in particolare il territorio ferrarese interpretò un ruolo di primissimo piano nella sua coltivazione. Con la guerra d’Etiopia del 1935, l’imposizione delle “sanzioni” da parte della Società delle Nazioni e il conseguente avvio del periodo autarchico, alla Canapa fu richiesto di sostituire massicciamente il Cotone per evitarne l’importazione.

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La fabbrica Cafioc (Casa del Fiocco di Canapa), che faceva capo ad una società con sede a Roma, avviò a Tresigallo la produzione di fiocchi di Canapa (da notare l’accostamento figurativo ai fiocchi del Cotone) nel 1935. La sua collocazione nella scacchiera urbana della città fu particolarmente rappresentativa. Fu infatti costruita alla base del cardine portante della nuova città industriale concepita dal ministro tresigallese Edmondo Rossoni. Si tratta di un percorso rettilineo ricco di simbologie che, partendo proprio dalla fabbrica, attraversava piazza Della Rivoluzione (piazza Della Repubblica) fino a raggiungere il nuovo cimitero dove ancora oggi troneggia il grande mausoleo che lo stesso Rossoni si fece costruire. Negli anni immediatamente successivi furono realizzati altri opifici “autarchici” operanti nel settore della Canapa come la CELNA (Cellulosa Nazionale) che lavorava i residui della Canapa macerata, il Consorzio Nazionale Produttori Canapa, la MALICA (Manifattura Lino e Canapa) o la SAIMM che produceva macchine agricole.

Il prospetto principale della fabbrica “Cafioc” di Tresigallo.

Con una facciata estremamente semplice e un disegno di marca Razionalista, l’immobile coglie l’essenza della modernità e della rappresentazione simbolica. Le parti rialzate e in particolare la torre centrale, sono infatti in grado di richiamare uno dei modelli patrocinati dal regime fascista. Il progetto è firmato dall’ingegner Frighi, tecnico di fiducia del ministro Rossoni, ma l’idea è del gerarca stesso. Il cemento armato, anche se alternato al più tradizionale laterizio, ancora oggi rappresenta l’elemento decorativo e strutturale dell’edificio secondo le interpretazioni estetiche contemplate dal Razionalismo. Il disegno originario è però molto compromesso. L’abbattimento della torre, la creazione di terrazzi e le imbiancature esterne sottraggono sottrarre all’attenzione del visitatore una delle fabbriche simbolo di Tresigallo. Oggi contiene numerose attività artigianali.